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Gilda Di Nardo

Non gioco più... informazioni sulla ludopatia


Ho iniziato in maniera giocosa e leggera questo post, con questa canzone di Mina, pur sapendo che la dimensione della ludopatia (dipendenza dal gioco d'azzardo) è foriera invece di enormi pesi e problemi per chi l'attraversa. L'augurio è che il titolo di questa canzone diventi una frase significativa per chi si appresta ad affrontare il problema della dipendenza da gioco e voglia uscirne, di seguito alcune veloci informazioni che aiutino il lettore a capire se si ha o meno un problema col gioco e che illustrano alcune irrazionali convinzioni che caratterizzano il giocatore.

La dipendenza da gioco d’azzardo o ludopatia, è un disturbo patologico che riguarda principalmente il controllo degli impulsi. I soggetti affetti da questo disturbo infatti non possono fare a meno di assecondarlo nonostante siano ben consapevoli del male che fanno a loro stessi ed ai loro cari. La dipendenza da gioco d’azzardo, a differenza di altre dipendenze come quella da droga o da alcool, non presenta particolari campanelli d’allarme come possono essere ad esempio segni evidenti o sintomi fisici e per questo motivo viene definita come “malattia nascosta”. Allo stesso modo delle droghe può invece portare serie conseguenze nella vita della persona che usa in maniera tossica il gioco. Ad esempio: problemi economici, esagerato uso di sostanze eccitanti ( anche e solo caffè e sigarette), erroneo stile di vita, vissuti ansiosi o crisi di panico, crisi depressive o distacco dalla realtà.

È possibile tracciare delle linee guida che permettano un’autovalutazione e l’individuazione di particolari segnali d’allerta. Si può affermare ad esempio che si ha un problema di gioco se:

- Si sente l’esigenza di nascondere agli altri il proprio volume di gioco per paura magari di un giudizio poco piacevole o perché li si vuole sorprendere con vincite importanti.

- Se si hanno difficoltà nel controllare il proprio volume di gioco, ovvero se non si è in grado di gestire le proprie giocate smettendo quando si vuole ed arrivando a giocare fino all’ultimo centesimo nel tentativo di riguadagnare gli importi perduti.

- si tenta poi di recuperare gli importi scommessi non solo con i propri soldi ma anche con soldi che in effetti non si hanno, magari con carte di credito o con debiti veri e propri, o che magari erano destinati ad altre cose, decisamente più importanti, come ad esempio pagare bollette o per comprare cose ai propri figli, soldi presi in prestito con false motivazioni, finanziamenti. L’idea di cui bisogna sempre diffidare è che per riguadagnare i soldi persi sia necessario giocare ancora e magari importi ancora più alti, e di fatto, è proprio questa condizione che spinge il giocatore verso l’inventabile baratro.

- Familiari ed amici sono preoccupati per te. Trovare aiuto nella famiglia e negli amici è un ottimo punto per iniziare a guarire da questo male, ascoltandoli ed evitando di rinchiudersi in guscio di indifferenza, ma soprattutto analizzando con occhio oggettivo e freddo gli effetti che il gioco comporta sulla propria vita. Chiedere aiuto è indispensabile; il giocatore se arriva a rivelare il suo problema ai famigliari o ad amici può tentare di farsi accompagnare a giocare o chiedere prestiti perchè " tanto è l'ultima volta". In realtà più o meno consapevolmente queste richieste sono per il giocatore un modo per restare nella dipendenza.

Il discorso sulla ludopatia è ben più ampio, perchè ogni giocatore ha la sua storia ed ogni gioco implica aspetti di dipendenza diversa di certo esistono dei "miti" comuni tra i giocatori d'azzardo che riassumo di seguito contrapponendoli a delle confutazioni:

MITO: Devi giocare ogni giorno per essere un giocatore d’azzardo.

FATTO: Non è tanto un problema di frequenza, un giocatore può giocare frequentemente o di rado senza alcuna ripercussione. Il gioco d’azzardo è un problema perchè causa problemi ( economici, relazionali, di salute se collegato ad erroneo stile di vita).

MITO: Il problema gioco d’azzardo non è davvero un problema se il giocatore può permetterselo. FATTO: Niente di più sbagliato. I problemi causati da un eccesso di gioco d’azzardo non riguardano solo l’aspetto finanziario, ma anche i rapporti con gli altri, portando alla rottura delle relazioni con familiari ed amici e comunque inaridiscono la vita del giocatore stesso.

MITO: I partner dei giocatori con problemi spesso li spingono a giocare.

FATTO: Chi ha un problema con il gioco d’azzardo spesso non riesce o non vuole razionalizzare il proprio comportamento, evitando in questo modo di assumersi le proprie responsabilità ed incolpando gli altri per le proprie azioni, evitando anche ciò che è necessario per superare il problema. E'vero se mai che esistono contesti culturali in cui si può legittimare a qualche livello il gioco stesso condanndandolo solo quando i danni divengono esagerati o colpiscono più persone come può anche essere vero che un partner, un amico intimo o un famigliare può essere interessato da un problema di gioco non diagnosticato o dichiarato ma ancora al limite del patologico e quindi se mai fa da specchio al problema del partner, amico o famigliare, creando come una patina di normalità che però ostacola il riconoscimento del problema ed allarga i danni.

MITO: Quando un giocatore d’azzardo accumula un debito, si deve aiutarlo nell’estinguerlo. FATTO: Nonostante questa soluzione sembri la più veloce, non è di certo la migliore. Sollevando il giocatore dalla responsabilità dell’aver creato il debito infatti, non lo si aiuta affatto a contrastare questo atteggiamento, anzi non si fa altro che peggiorare la situazione portando il giocatore stesso a continuare con i propri cattivi comportamenti. Sostenere il giocatore deve piuttosto significare stargli accanto e non lasciarlo solo aiutandolo a trovare strategie per risolvere i danni che ha causato senza vedersi solo e disperato.

La dipendenza da gioco va affrontata con psicoterapia e possibilmente anche con gruppi di auto aiuto che solitamente associazioni o anche le asl di zona organizzano.La psicoterapia è necessaria per modificare le proprie convinzioni irrazionali legate al gioco ed imparare a controllare i propri impulsi comprendendo la causa del problema, il gruppo di auto aiuto serve soprattutto per non sentirsi soli e trovare comprensione in chi attraversa lo stesso problema.

Infine qui un link dove viene spiegato come sia impossibile vincere giocando e quindi l'unico modo per vincere è non giocare, come dice la canzone, "Non gioco più me ne vado..."

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